Chi sono?

Mi chiamo Claudio Moja, classe 1993, sono cresciuto ad Anzano del Parco, in provincia di Como. Amo la vita, sono appassionato e attratto dall’avventura e dagli sport estremi.

Ho sempre ammirato chi si lanciava all’avventura. Ricordo le storie che mi raccontavano in baita quando ero bambino, dove il fuoco del camino e un bicchiere di vino, non mancavano mai. Storie di persone che hanno scalato montagne, attraversato continenti, salpato verso oceani, senza magari sapere cosa ci fosse ad aspettarli. Storie di persone che avevano superato se stesse.

Ho avuto la fortuna di passare parte della mia infanzia nei boschi, arrampicandomi e costruendo capanne. Mio padre e mia madre, mi hanno sempre lasciato libero, libero di fare le mie esperienze, di farmi male, di sporcarmi le mani, invitando sempre me e le mie sorelle a pensare e riflettere molto. Per loro sfortuna e anche mia credo, non sono mai stato uno studente modello e cercavo sempre esperienze diverse, troppo a volte.

Nel 2009 a 16 anni, mi si è presentata l’imperdibile possibilità di partire, rotta verso il centro Africa. Un mese dopo aver ricevuto la notizia, ero sul mio primo aereo, terrorizzato dall’ignoto. Con tutte le vaccinazioni immaginabili in corpo e due valigie da 20 chili, nelle quali portavo solo medicine. Un’ occasione così non si può sprecare! Ho volato 9 ore, direzione Douala, Cameroon. Con me c’erano due medici, fino ad all’ora sconosciuti, ora dei riferimenti, uno è Piero Poli.

Quell’ esperienza un po’ mi traumatizzò, ho potuto vedere e fare cose inimmaginabili. Sicuramente mi cambiò e mi diede una forte spinta. Due anni dopo nel 2011 tornai. Con un fuoristrada abbiamo percorso chilometri nella giungla, fermandoci nei lebrosari, in alcuni orfanotrovi ed ospedali, sempre vecchi e privi di attrezzature.

Entrambe le volte sono tornato dopo 30 giorni, con 7 chili in meno, una coscenza più  ricca e un po’ estraneo alle abitudini di casa.

Tornato a casa, la priorità era imparare un minimo di inglese. Dopo qualche giro sulle montagne di sempre per riassestarmi, nel 2012 sono partito per Bournemouth, Inghilterra. Dove sapevo di avere un parente lontano, l’ultimo tra i fratelli di mio nonno, un mito. Ho trovato una casa in condivisione con altre 6 persone, un lavoretto squallido e in 5 mesi ho imparato il pessimo inglese che mastico tutt’ora.

Rientrato un’altra volta in Italia, ho iniziato a lavorare come giardiniere e nel tempo libero  girovagavo l’Europa e la bellissima Italia in van. Presi anche un piccolo terreno in comodato d’uso, con l’idea, anzi l’illusione, di creare una piccola azienda agricola e una casetta in legno con le mie mani.  Tutto il progetto crollò prima che fosse finito. Fu una lezione importante.

Nel 2014 incontrai una ragazza magnifica, che è stata in grado di tirare fuori il meglio e il peggio di me, una compagna che standomi vicino mi da la forza e l’ispirazione di progettare e affrontare viaggi e spedizioni piu tecnici e faticosi. Senza un riparo e una famiglia siamo persi, il mondo è più bello insieme a chi amiamo.

Cosi dopo un anno di preparativi il 15 aprile 2018, sono partito dal Cafè degli Artisti, nel mio paese Anzano del Parco e in circa 8 mesi ho raggiunto camminando la Persia, fino a Shiraz, iniziando così a tracciare la mia Overland.

Un progetto organizzato in quasi un anno, con un piccolo, ma grande team di persone che mi aiutavano da casa. Dopo i primi giorni di viaggio, capii subito che dovevo imparare ancora tutto, solo dopo 4/5 mesi non mi definivo più principiante.

Con lo scopo di promuovere la salvaguardia ambientale e il sogno di vivere una vera avventura sono partito, con un carretto, tante paura e la convinzione di poter fare qualcosa di grande. Credo di esserci riuscito, nel mio piccolo ho sensibilizzato molte persone, viaggiando in modo sostenibile, ripulendo spiagge, i boschi dove bivaccavo e affrontando argomenti di progresso sostenibile.

Una decina di volte sono dovuto scappare da situazioni pericolose, tante volte ho avuto paura, fame, freddo, mi sono sentito solo e ho sofferto stanchezza e dolori. Ma sono centinaia i bei ricordi e le persone che mi hanno accolto lungo i 5000km percorsi.

Arrivato nell’imensa e fantastica Persia, ho trovato un muro burocratico che non mi lasciò sconfinare oltre l’Iran. Niente Turkmenistan, niente Pakistan, a piedi non si passa! Per ora…

Il mio sogno é di arrivare in New Zeland e poi continuare a viaggiare per vedere tutto il mondo, ho la possibilità di ripartire da Navoi o Samarcanda(Uzbekistan). Circa 1500km pedalando lungo la via della seta, sull’altopiano del Pamir, ai piedi delle vette Himalayane, fino ad arrivare ad Osh o forse in Nepal/India, chi lo sa. Il mondo è grande e le vie infinite, per quanto si possa programmare ed essere obbligati dalle stagioni e dai visti, l’improvvisazione fa da padrona ed è fondamentale in queste esperienze.

Sarà un viaggio di circa un mese, nel periodo di settembre. 1500km, tante salite, passi a 4500 metri di altitudine e Paesaggi incontaminati, pronti a rimanere un’immaggine indelebile nei miei ricordi. Dino Lanzaretti”.

Circa 30 giorni senza connessione alla rete, in posti semi abbandonati e privi di civiltà, per poi tornare a casa da chi amo e progettare con calma il Sud Est Asiatico o chissà che altro.

Perché decido di partire?  Semplice. Perché odio e ripudio il sistema, la mentalità e lo stile di vita che conduciamo. Il mondo è tanto bello e tanto grande e io voglio viverlo ed onoralo.

“…a piedi nudi…” Claudio Moja

 

Grazie a chi si appassiona e mi supporta. Grazie e ai miei Genitori, alle mie sorelle Camilla e Giulia, a Cristina, Luca, Stefano.

         

 

 

 

Attrezzatura utilizzata dall’Italia all’Iran. 5500Km percorsi camminando 8 mesi.

Dall’Italia all’Iran, ho viaggiato con la seguente attrezzatura, con qualche modifica ad Istanbul, dal 15 Aprile al 31 Dicembre. Circa 25Kg (più viveri, circa 15kg).

TRASPORTO

  1. Carrello  7800g. 
  2. 2 Ruote di scorta. 1000g
  3. Imbragatura traino. 400g
  4. Pattini Oxelo 2500g.
  5. Bastoni trekking.

CAMPING

  1. Zaino Deuter 60+15 litri 3200g.  Sostituito con Sacca The North Face Duffel 150 litri 1800g.
  2. Tenda più telo GeerTop, in nylon 2 posti  1800g. Sostituita  con Quechua 2second 2 posti 2500g. 
  3. Materassino autogonfiante XS SeatoSummit  330g.
  4. Saccoletto Ferrino highlab Anno 2007  350g. Sostituito con sacco, senza marchio  -10 \  +10 C°  700g. 
  5. Amaca nylon con zanzariera  450g.
  6. Sgabello tre piedi  800g.
  7. Un pentolino/padella + cucchiaio  150g.
  8. Fornello richiudubile 50g
  9. Bombola propano/Butano 400g. Sostituito con multifuel MSR
  10. Borraccia acqua 1,5L + borraccia 1L
  11. Tanica acqua 5L.

TOT 6380g

INFORMATICA – ACCESSORI

  1. Pannello solare Big Blue 28w. 550g
  2. Power bank Raw Power 26800mhA. 500g
  3. Samsung tablet s2 con tastiera e caricatore originale. 900g
  4. Action Cam nilox f-60 reloaded+ più accessori. 500g
  5. Torcia frontale. 250g
  6. 4 Batterie cellulare.
  7. Mp3.
  8. Caricatore muro universale Turobot. 
  9. 3 cavi Micro USB Raw Power.
  10. Cellulare.
  11. Bastone selfie + tre piedi.

TOT 4000g

 

ABBIGLIAMENTO

  1. 2 magliette corte cotone.
  2. 2 magliette corte sintetiche.
  3. Pantalone lungo/corto.
  4. Pantaloncino corto. Sostituito a Yerevan con pantalone lungo invernale.
  5. 3 paia di calze corte. Sotituite a Yersvan con calze lunghe invernali.
  6. Un paio di calze lunghe.
  7. 3 boxer.
  8. Camicia cotone. Più da Yerevan maglia termica.
  9. Giacca + pail The North Face.
  10. Cerata busto/gambe.
  11. Un paio di scarpe estive Salomon.
  12. Un paio di scarpe goretex The North Face.
  13. Ciabatte infradito.
  14. Asciugamano taglia L sintetico.
  15. Cappello.
  16. Occhiali da sole.
  17. Tappi orecchie + mascherina occhi.

TOT 4500g

 

IGIENE

  1. Spazzolino, dentifricio, filo interdentale.
  2. Forbici.
  3. Carta igienica.
  4. Mezza Sponetta vegetale.
  5. Sacca acqua, con rubinetto diffusore, per doccia 20L.

TOT 500g

 

MEDICINE E PREVENZIONE

  1. 40 Pastiglie sali minerali e vitamine.
  2. Tutore ginocchio + coscia 500g.
  3. Medicine specifiche 500g.(guarda articolo medicinali)
  4. 3 creme specifiche (arnica,cortisone,lenitiva Hibros).
  5. 10 Cerotti vesciche.
  6. Disinfettante + garze + punti.
  7. Cannuccia carboni attivi 2000L + pastiglie per disinfettare l’acqua 60L tot  
  8. Coperta termica(oro/argento).

TOT 1400g

 

KIT

  1. Marsupio documenti.
  2. Coltello.
  3. Acciarino.
  4. Bussola.
  5. Tessera multiuso.
  6. Diario + penna.
  7. Armonica.
  8. 5 Corde multiuso.
  9. 6 moschettoni multiuso.

Carico alimenti 3000g media.  Carico acqua 5000g media.

“…a piedi nudi…” Claudio Moja

Whatch video on YouTube . ‘Claudio moja attrezzatura’

 

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CLAUDIO MOJA

Quali vaccinazioni e quali medicine ho bisogno per viaggiare on the road??

Per chi usufruisce della medicina convenzionale, in questo articolo trovate consigli per l’equipaggiamento medico, vaccinazioni e una corretta prevenzione.

Di seguito trovate l’elenco dei farmaci con cui sono partito e un elenco difficilmente reperibile con i nomi i internazionali, così da poter richiedere farmaci in qualsiasi paese del mondo.

 

 

Prima di tutto, qualche consiglio fondamentale per viaggiare sicuri!

  1. Stipulate una polizza assicurativa.
  2. Tenete sempre un ‘biglietto plastificato’ nel vostro portafoglio e uno nella tasca più reperibile del vostro zaino con scritti i seguenti dati: i vostri  principali dati anagrafici. Il numero di polizza assicurativa. Eventuali allergie a farmaci o malattie particolari. Un contatto da chiamare in caso d’emergenza. Anche salvarlo come sfondo del cellulare può tornare molto utile. (Questi vi salveranno in caso perdeste conoscienza e velocizzarà il lavoro dei soccorsi)
  3. Caricate online tutti i vostri dati e documenti scannerizzati così da averli sempre a disposizione e poterli stampare al bisogno. (passaporto, carta d’identità, bancomat e vari codici accesso, vaccinazioni, polizza assicurativa, numeri d’emergenza, dati e codici cellulare, ecc)
  4. Portate sempre con voi qualche fototessera di formato idoneo al passaporto.
  5. Salvate sul telefono i familiari in inglese (ex. Father, mother, home)
  6. Consultate il sito ufficiale della Farnesina ‘ViaggiareSicuri‘.
  7. Consultate i siti ufficiali del paese che visiterete.

VACCINAZIONI

Consultate il vostro medico e recatevi all’ASL, spesso la lista d’attesa è lunga, conviene muoversi d’anticipo!

  • Febbre gialla
  • Diftetal (Anti difterite e anti tetano)
  • Havrix (Anti epatite A)
  • Anti epatite B
  • Nimenrix Antimeningococcico quadrivalente ACW-135ey (meningite quattro ceppi)
  • Vivotif (Anti tifo)
  • Malarone o Larian (Anti malaria)

Scelta la meta non resta che scoprire, su siti aggiornati ed ufficiali, quali vaccinazioni sono obbligatorie o consigliate. Potete consultare per esempio il sito  www.viaggiaresicuri.it.  Alcune di queste vaccinazioni durano un anno, altre tre, alcune dieci e alcune durano tutta la vita. Al momento del vaccino, vi verrà rilasciato un foglio con tutte le informazioni. Tenetelo con cura e portate con voi una copia.

Dopo i primi 400km di viaggio, a Trieste, ho alleggerito il mio kit di primo soccorso, da naturopata cerco di non usare farmaci.

Qui c’è tutto quello di cui potreste avere bisogno!

FARMACI ITALIA

  1. AUGMENTIN: ANTIBIOTICO (2 AL GG X MIN 3GG)
  2. CIPROXIN: ANTIBIOTICO
  3. CLARYTIN: ANTISTAMINICO, ALLERGIE MINORI, PRURITI
  4. PLASIL: NAUSEA
  5. DISSENTEN: DIARREA, DISSENTERIA (ATTENZIONE DISIDRATAZIONE)
  6. MAALOX: BRUCIORI STOMACO
  7. VOLTAREN: DOLORI MUSCOLARI
  8. BUSCOPAN: CRAMPI ADDOME, MAL DI PANCIA
  9. BRUNCOVALEAS: ASMA, MANCANZA D’ARIA
  10. TOBRAL: ANTIBIOTICO COLLIRIO
  11. TOBRADEX: ANTIBIOTICO ORECCHIE (2 AL GG X MIN 4 GG)
  12. LARIAM: ANTI MALARIA
  13. TACHIPIRINA: FEBBRE
  14. PANTOPRAZOLO: GASTRO PROTETTORE
  15. FLANTADIN 30MG:CORTISONE COMPRESSR
  16. ECOVAL: CORTISONE ALLERGIE CUTE
  17. CAPSOLIN: REVULSIVO CUTANEO
  18. BETADINE: DISINFETTANTE
  19. CONNETTIVINA : CREMA BRUCIATURE
  20. OPTIMAL-IT: TEST MALARIA
  21. FASTJEKT: ADRENALINA D’EMERGENZA
  22. SOLDESAM: CORTISONE INFRAMUSCOLARE

FARMACI  NOMI INTERNAZIONALI

  1. ACETYLSALICYL.ACID 500MG (ASPIRINA)
  2. PARACETAMOL 500MG (TACHIPIRINA)
  3. ALUMINIUM HIDROXIDE 500MG (BRUCIORE DI STOMACO)
  4. BUTYLSCOPOLAMINE BROMIDE 10MG (CRAMPI ADDOMIANALI)
  5. ZANITIDINE 300MG (MAL DI STOMACO)
  6. OMEPRAZOLE 20MG (GASTRO PROTETTORE)
  7. METOCLOPRAMIDE 10MG (NAUSEA, VOMITO)
  8. IBUPROFEN 200MG (ANTIINFIAMMATORIO, DOLORI)
  9. DICLOFENAC SODIUM 25MG (DOLORI ARTICOLARI, SCHIENA)
  10. CHLORPHENIRAMINE MALEATE 4MG (ANTISTAMINICO)
  11. PROMETHAZINE HYDROCHLOR 25MG (ANTISTAMINICO)
  12. BETAMETHASONE VALERATE CREAM 0,1% 15MG (PRURITO CUTE)
  13. AMOXICILLIN 500MG (ANTIBIOTICO)
  14. CIPROFLOXACIN 500MG (ANTIBIOTICO)
  15. COTRIMOXAZOLE 400 80MG (ANTIBIOTICO)
  16. ERYTHROMYCIN 250MG (ANTIBIOTICO)
  17. TATRACYCLIN 250MG (ANTIBIOTICO)
  18. NEOMYCIN 5MG + BACITRACIN 500IU/G 15G (ANTIBIOTICO)
  19. CHLORAMPHENICOL 1% EYE OINTMENT 5G (ANTIBIOTICO COLLIRIO)
  20. CHLORAMPHENICOL EAR DROPS 5% 10ML (ANTIBIOTICO ORECCHIE)
  21. ARTESUNATE 50MG|AMODIAQUINE 153MG|ARTEMISIA;ARSENICO ALBUM GRANULI (PR.MALARIA)
  22. SALBUMATOL 4MG (BRONCODILATATORE, ASMA)
  23. CAMPHOR OINTMENT 10% 100MG (POMATA SCALDA MUSCOLI)

Per le quantità e le modalità d’uso rivolgetevi al vostro medico prima di partire.

“Ascoltate il vostro corpo, imparate a capirne le reazioni o i sintomi e scoprite i vostri limiti così da non ritrovarvi privi di energie e di anticorpi. Prestate attenzione all’acqua che bevete e con cui lavate alimenti e voi stessi.”

Watch video on Youtube “kit medico e prevenzione

“…a piedi nudi…” Claudio Moja

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CLAUDIO MOJA

La Persia. Iran

 

…video in aggiornamento…

02.12.2018

Costeggio il confine Iraniano per qualche chilometro, avvicinandomi alla frontiere. Vedo molte torrette di controllo intorno a me, i cartelli stradali passano dall’Armeno al Persiano, entrambi incomprensibili. Rimango quasi un’ora fuori dalla frontiera a contemplare gli ultimi attimi in Armenia, nazione dai paesaggi magnifici, che mi ha messo a dura prova. Estasiato della soddisfazione di essere giunto finalmente in Persia con le mie gambe, prendo un bel respiro e mi reco verso l’ingresso per effettuare i controlli. Poco più di un’ora e sono libero, calpesto per la prima volta l’Iran. Mi allontano di poco e inizio una diretta su Facebook, raccontando di essere finalmente in terra Iraniana. In lontananza sopraggiungono dei soldati a bordo di un pick-up. Mi invitano ad andare con loro e mi eliminano foto e video dal telefono, fortunatamente senza guardare i social network. Dopo varie incomprensioni e un’oretta di ansia, mi lasciano andare, scortandomi a qualche chilometro dalla frontiera. Cammino circa una settimana lungo il confine Iran Armenia, ci sono soldati ovunque, è strano, mi sento sempre osservato. Quando la rotta si sposta finalmente verso sud inizia il mio viaggio in Iran. Un viaggio fatto di accoglienza, sorrisi, belle persone, cultura, musei e tanta voglia di migliorare il mondo. Da Jolfa, passando per Tabriz, Teheran, Esfahan, fino a Shiraz. In un popolo le cui radici risalgono al 500 a.C. tra usanze, credi e archeologia.

…Video in aggiornamento…

Jolfa

 

Tabriz

Bus to Teheran

Bus to Teheran

Teheran 14/12/2018

Esfahan

Shiraz

Ghalat

Caucaso (Georgia-Azerbaijan-Armenia)

 

…video in aggiornamento…

Georgia 15/08/2018

Batumi

Atskuri 26/08/2018

Khashuri 29/08/2018

Samtavisi

Tbilisi 02/09/2018

Rustavi

Frontiera Georgia Azerbaijan 08.09.2018

Salòglu 10/09/2018

L’Azerbaijan mi ha accolto con la notte peggiore della mia vita. Prima notte in terra Azera: dietro di me un temporale in avvicinamento, tutto intorno il nulla, solo camion militari che vanno e vengono. Inizio a montare la tenda sotto la grandine, il terreno non drena e tutto intorno a me inizia ad allagarsi. Mi rassegno a una notte seduto, senza dormire, nella tenda, lavato fradicio, ma nel buio della notte arrivano i militari. Mi obbligano a smontare e andarmene, mi ritrovo a camminare al buio, sotto la pioggia, con lo zaino mezzo aperto e l’attrezzatura buttata dentro. Dopo due ore trovo una tettoia, con una panca larga meno di una spanna, che mi sollevava dai 20 cm di acqua che c’erano a terra. Il giorno seguente fortunatamente c’era il sole. Fu una situazione difficile, dove imparai che in quella terra arida, la pioggia diventava un problema se ero nel posto sbagliato.

Agstafa

L’Azerbaijan si presenta caldo, pianeggiante, monotono e  dannatamente povero. Ho camminato per settimane in mezzo al nulla, sotto il sole quocente. La cucina purtroppo è sporca e anche le acque, cosi ho  passato tre settimane con la dissenteria. Arrivato a Baku, la cui periferia fa paura, ho trovato una città moderna, ricca, in piena evoluzione, circondata da un paese intero dove povertà e malattie uccidono ogni giorno.

Tovuz 12/09/2018

Ganja  14/09/2018

Yevlax 17/09/2018

Muganli

Un ragazzo in moto mi vede e si ferma, decidiamo di accamparci insieme per la notte. È polacco, ha viaggiato mezzo mondo in moto ed è tutto matto come me. Accendiamo il fuoco, mangiamo e ci raccontiamo le nostre avventure. In sottofondo quella notte si sentivano i lupi, mi avevano avvisato nei giorni precedenti, ma quando li sentii in lontananza mi vennero i brividi. La mattina seguente decidiamo di partire insieme e di farmi trainare con i pattini. Leghiamo il carretto, io mi aggrappo forte e si parte! 40km attaccato ad una moto! #motosamsara

Samaxi 25/09/2018 Deserto Azerbaijan

Baku 30/09/2018

 

Revisione attrezzatura
Arrivo in  Armenia 12.11.2018

Yerevan

Dopo aver trascorso una notte in ostello per riorganizzarmi, sono pronto a ripartire. Devo attraversare tutta l’Armenia da nord a sud. Capisco subito che sarà impegnativo, le temperature si abbassano e i dislivelli aumentano. Valico passi a circa 2000 metri, con temperature sotto le zero, le strade di fango e sassi, per poi riscendere a valle, dove le temperature sono ancora calde. Tra i paesaggi mozzafiato e le gambe che bruciano, i punti di approvvigionamento sono diminuiti, mi accorgo che nei piccoli villaggi gli alimenti sono quasi sempre scaduti. È un paese povero, in conflitto con L’Azerbaijan da troppo tempo, per ottenere il possesso del Nagorno Karabakh.  L’ospitalità purtroppo non è sempre delle migliori, ma verso sera trovo sempre chi mi vuole offrire una vodka. È un pase filorusso e si vede. È pieno di cani randagi, troppi, molto aggressivi e odiati dalle persone. Girano in branco ed è diffusa la rabbia, ho passato giorni infernali per questo. Le montagne mi hanno spaccato le gambe e ho patito il freddo, ma é un paese selvaggio ed è un bellissimo ricordo.

Lusashogh 17/11/2018

Chiva 18/11/2018

 

Yeghegnadzor 19/11/2018

Spendere 21/11/2018

Goris

Alidzor

Tatev

Kapan

Lehvaz

Meghri

Frontiera Armenia Iran

La Persia. Iran

ITALIA, SLOVENIA, CROAZIA. BALCANI: BOSNIA, MONTENEGRO, KOSOVO, BULGARIA, GRECIA, TURCHIA.

 

…video in aggiornamento…

Italia

Anzano del Parco 15.04.2018

 

Pontida

Capriolo

Bedizzole

Desenzano del Garda

Verona

Oriente Express

Soave

Alte Ceccato. Una delle notti più inquietanti della mia vita.

Ponte di Piave

Ponte di Fontaniva

Latisana

Monfalcone

Trieste

 

Slovenia 04.05.2018

 

Croazia 06.05.2018

Permani

Paveki

Klenovica

 

Spalato

Sestamovac

 

 

Bosnia ed Erzegovina 19.05.2018

Mostar

 

Montenegro 26.05.2018

 

Kosovo 01.06.2018

 

 

 

03.06.2018 Bus da Pristina a Skopje (Machedonia)

04.06.2918 Bus da Skopje a Sofia

 

Bulgaria

Sofia

Pancharevo

Samokov

   

Debar

 

Biser

 

Grecia 11.06.2018

 

Turchia 12.06.2018

Havsa

Dopo i primi mesi di viaggio è insorto un problema, che mi ha tormentato per tutto il viaggio.

Circa una volta al mese mi venivano reazioni cutanee, vistose e preoccupanti. In meno di 30 minuti ero gonfio su tutto il corpo,  i piedi bruciavano e non ci stavano nelle scarpe. Reazione uguale a uno shock anafilattico, che conosco bene, avendo avuto una brutta esperienza nel 2012. Diversi medici mi hanno osservato in video chiamata e supportato, dopo 5 o 6 episodi simili, in cui mi sono davvero spaventato, è arrivata un’ipotesi accreditata. Capitava spesso quando mi fermavo un paio di giorni o forse quando ero disidratato. Dicono che la reazione dell’organismo non mi faceva più produrre cortisone naturalmente, a causa delle pause dopo giorni di cammino. Abituato allo sforzo e fermato bruscamente, non producevano abbastanza cortisone. Punto. Dovevo integrare con pastiglie di cortisone, una da 8/15mg per i 7 giorni successivi alle gravi reazioni, che curavo con pastiglie da 30mg o con iniezione intramuscolare. Quando capitava non pensavo più a nulla, la priorità era solo il cortisone, bere acqua, lavarmi, e dormire. In questo preciso ordine, il più in fretta possibile, ovunque fossi. Il giorno seguente stavo molto tranquillo e prendevo sempre altri 15mg di cortisone, che mi rimbambivano un po’, ma poi passava.

Ulas

Silivri

Istanbul 23.06.2018

Osmancik

Samsun 25.07.2018

 

 

Ordu

Giresun

 

 

Trabzon

    Georgia 

Caucaso (Georgia-Azerbaijan-Armenia)

 

Una famiglia, un villaggio in Azerbaijan

…attraversavo le torride terre Azere, con tutti i suoi piccoli paesi, dove non ho ancora ben capito come si possano immaginare il mondo.  Arrivato stremato alle porte del villaggio, dal simpatico nome Kulullu, mi fermai nella piazzetta principale e fui subito accolto dalle famiglie di allevatori e contadini.  Curiosi e un po’ straniti da me, maschio forestiero, solitario e sporco, mi vennero incontro offrendomi subito la possibilità di provare a dialogare.  Le presentazioni sembrano sempre difficili, quando non si parla la stessa lingua, ma dopo 5 minuti, ero già ospitato da una famiglia.  In molti paesi, ospitare lo straniero è un piacere ed un onore, ma è anche un dovere religioso e segno di importanza nella società.

Quella sera ero ospitato da una famiglia composta da: genitori, due figli maschi, quattro femmine, due zii e la nonna.  Le stanze per la notte erano due, ovvero una camera e il salotto. In medio oriente si dorme nella sala principale, stendendo dei  materassi, sopra i morbidi tappeti persiani e vi assicuro che è una bella usanza.  Io dormivo benissimo, probabilmente perché stanco dal viaggio e dalle notti sotto le stelle.

Poco prima di sederci tutti per la cena, capii che era il compleanno di una delle figlie.  Era una serata speciale, mi sentivo quasi di troppo, ma erano tutti estasiati dalla mia presenza. Raccontai dell’Italia e di altri paesi, un po’ gesticolando, un po’ in inglese, in turco e un po’ disegnando.  Loro mi ascoltavano, ridevano, allegri e felici.  Fu una super cena, c’era di tutto sul tavolo, la madre e la nonna continuavano a portare carne, pesce, verdura, frutta, marmellata.  Si! Tutto insieme.  In Azerbaijan viene servito tutto insieme e si mangia tutto insieme, a propria discrezione, senza mai dimenticare tanta vodka e tanto succo di melograno.

Io non so per quale motivo mi aspettavo un regalo per la figlia festeggiata, capii dopo che la coca cola sul tavolo e la famiglia erano il regalo stesso. Decisi di regalarle la mia collana, non avevo altro.  È stato un gesto molto apprezzato, se la passavano tra sorelle come se fosse preziosa.  Era un cordino con un piccolo timone in acciaio.  Come mi aspettavo, arrivó subito la mano del padre, che la prese la guardò e la strinse nel pugno, sono sicuro che alla fine sarà tornata alle figlie.  Probabilmente nessuno mai aveva regalato loro qualcosa.

Era una famiglia benestante nel villaggio, avevano polli, galline, piante da frutta, una piccola casa in muratura, con un grande cortile attrezzato da ampie tettoie.  Tutto questo recintato, con un grande cancello e un rubinetto di acqua potabile in giardino. Tutto questo non è scontato.

La notte scoprii dove era il bagno, mi era stato indicato dalla madre, quando ancora c’era luce, ma non ne avevo usufruito.  Lo trovai in fondo al cortile, una casetta di legno con un buco nel pavimento e un innaffiatoio da riempire per lavarsi.  Io ero già abituato a questo tipo di servizi, solo nei paesi più sviluppati trovavo i gabinetti.

Anche in questo villaggio, come in molti che ho attraversato in medio oriente, le donne non escono molto di casa.  Escono per svolgere mestieri quotidiani, come pesca, allevamento, riempire le cisterne d’acqua, ma sempre in zona limitrofe all’abitazione.  I maschi fanno le stesse attività, ma sono liberi di andare e venire da dove gli pare e sicuramente cazzeggiano molto di più.  Comunque….  La sera si torna tutti a casa e si sta in famiglia, sempre, tutte le sere, di tutti i giorni, sempre.

Vorrebbero evadere, sentendo le storie del mondo occidentale, ma stanno bene in famiglia, riempiono bene il tempo e il sole da loro ritmi e orari. Niente discoteche, niente pub, niente giro al parco e niente cosmetici o cerette, ed è strano quando sei abituato al modello occidentale.

Avevano un rubinetto in giardino, una stufa in casa e la loro terra.  A tratti sembravano strani, in una vita sicuramente molto limitata, ma sanno ascoltare un po’ di più la vita, credo.

Quindi, specialmente in questo periodo del 2020, penso che possiamo tranquillamente cambiare un po’ stile di vita e fermarci.  Sicuramente farà paura accorgersi che, le piante qui non danno più frutta, che laghi e fiumi non danno più pesci, che poche famiglie hanno della terra e coltivano l’orto, ed è tutta colpa nostra.  In un paese dove ormai, senza super market, siamo dei morti di fame.  Possiamo lavorare e comprare tutto, ma non possiamo sostentarci di prodotti locali.  “10 agricoltori, non possono sfamare 1000 persone”.  Quindi ora, con questa pandemia, potremmo imparare qualcosa basandoci sullo stile di vita dei villaggi persiani, asiatici, sud americani, africani o anche i nostri piccoli paesi di montagna, dove ancora la vita segue i ritmi della terra.  Forse è meglio del sentirsi rinchiusi, del fare le code al market e non ci farebbe essere così impotenti e dipendenti da multinazionale e grandi commercianti.

 

Il terzo mondo è composto dalla grande maggioranza dei paesi presenti sul pianeta, noi occidentali, noi ricchi, siamo una forte, ma piccola briciola in confronto, che purtroppo ha commesso troppi crimini per progredire.  Quello che voglio dire è che USA, Canada, Europa, Australia, Giappone, qualche famosa isola e alcune città sono come Capital City. E tutti quelli che conoscono Capital City, sanno bene che è piccola rispetto a tutte le fazioni e sono tutti d’accordo che deve essere fermata.

“…a piedi nudi…” Claudio Moja

Vulcano Monte Cameroon 4095m

Febbraio 2011

Il Monte Cameroon ( 4095 s.l.m. ) è la cima più alta dell’Africa centrale e occidentale. E’ un vulcano ancora attivo ma dormiente. L’ultima eruzione risale al 1999 dove un’enorme flusso lavico raggiunse la costa dell’Oceano Atlantico.
La montagna si eleva imponente direttamente dalla costa atlantica, dove la sabbia è nera, rendendo l’oceano e il paesaggio unici, sotto l’immenso sole equatoriale. Tutto intorno è colonizzato dalle immense foreste dell’ecozona afrotropicale, che arrivano fino a quota 2000 metri. Oltre questa quota la montagna si presenta ricoperta di vecchia lava nerastra, rendendo il paesaggio tipicamente “lunare”. Il cratere non è conico, ma composto da più di mille fori, che si allungano formando lunghi scavi, sembrano lingue nelle quali intravedere le viscere della terra.

Dislivello  +2945m             -2945m

Temperatura 35 °C. Umidità 95%

Attrezzatura: partenza con 6Kg. Zaino: acqua, frutta secca, kiwei, carne secca, 2 banane, macchina fotografica compatta. Bastoni trekking, in legno, pesantissimi.

Partenza quota 1150m s.l.m. ore 5:00am.

Bivacchi in ascensione 4.

Ore: 7:00am; 09:30am; 11:00am; 12:00pm.


 

Salendo il clima si fa più secco e all’apparenza più fresco. Il vento soffia forte ed è tutto un po’ più lento lassù.

 

Gli ultimi 1000 metri di dislivello portano a vivere uno scenario lunare. A quota 3000 metri fa ancora caldo, ma ho smesso di sudare. Il vento è forte, spinge verso ovest con forza. Meglio non cadere, la roccia lavica è tagliente. Viene voglia di proseguire in pantaloncini e maglietta. Assolutamente da non fare! Il sole equatoriale è un’ immensa palla di fuoco che brucia la pelle.

 

Arrivo in vetta 4095m s.l.m. ore 01:00pm

 

Dopo aver osservato i crateri, contemplato la cima e il panorama che ci stava offrendo, abbiamo iniziato la discesa. Facciamo una lunga pausa a quota 3000 metri, per godere ancora un paio di ore della vista e delle risate in compagnia. Riposati e felici ripartiamo.

In Africa centrale è tutto mastodontico

Arrivo a quota 1150m ore 07:00pm

 

Per lo svolgimento del trekking ci si appoggia obbligatoriamente all’organizzazione locale Mount CEO (Mount Cameroon Ecotourism Organisation) che fornisce Guida (obbligatoria) e Portatori (facoltativo). Solitamente il trekking viene proposto in 4 giorni, dove si possono ammirare i due versanti del vulcano  pernottando nei bivacchi. Se ricordo bene il prezzo(2011), per 4  giorni compreso di guida, sherpa e attrezzatura(tenda, materassino) si aggira sui 250 euro e varia in base al numero di partecipanti. Dopo lunghe trattative, pagammo circa 50 euro a testa per una giornata sola.

ROTTA     Volo: Italia -Douala           Transfer: Douala – Buéa 

 

La nostra guida, una per 4 persone, era un ragazzo giovane. Siamo stati fortunati era disponibile e simpatico, sicuramente felice che non volevamo sherpa, ma solo una guida. Si faceva capire in inglese e francese. Ci ha fornito informazioni interessanti lungo il percorso, mostrandoci piante e animali. I bivacchi sono liberi e privi di qualsiasi cosa, solo panche di legno rialzate. La struttura è in legno o lamiera, sono tutti vecchi e mal ridotti, ma affascinanti e calorosi come tutti i bivacchi.

Sono stati i miei primi 4000 di trekking africano. Massacranti. La temperatura, l’umidità e il dislivello complessivo mi attiravano, facendomi scalpitare e volevo affrontarlo dall’alba al tramonto. Davvero un’esperienza fantastica, una vittoria personale e un ricordo indelebile di paesaggi unici al mondo. Oltre i 3000m il pesaggio é lunare. A 1500m camminavo in mezzo alla foresta pluviale e a 2000m sembra savana. Le ultime due ore di discesa, avevo le gambe davvero doloranti, ma i bastoni aiutano molto, scaricando peso in discesa e in salita. Tornati al nostro alloggio, davanti alla cena, ridevamo ed eravamo ancora lassù con l’immaginazione.

Piantagione di thé

Estrazione di Caucciù

Sabbia vulcanica. Oceano Atlantico.

“…a piedi nudi…” Claudio Moja

Jungle Cameroon

Passai un mese nella grande giungla, così fitta da sembrare infinita e disabitata. Invece qualcuno ci viveva, circondato da animali grossi e pericolosi, piccoli e velenosi.
Un posto immenso, senza ospedali, ma con malattie come lebbra, tubercolosi, tifo, malaria, malnutrizione, ecc ecc.
Di giorno c’erano 35 gradi con il 90% di umidità, avevo sempre sete, sempre. Ricoperto di punture di chissà cosa, in un posto dove moschitos e malattie proliferano come mai. Persi 7 chili.
Il macete era ormai integrato nelle mani dei local, senza non andavi da nessuna parte.
Dal centro della foresta pluviale, fino ad arrivare all’oceano Atlantico, incontrando soldati, pagando per valicare frontiere, scappando dai banditi, in mezzo a persone malate e situazioni disastrose.
Avevo sedici anni e cambiai per sempre.

“…a piedi nudi…” Claudio Moja